Nella prima partita in casa della Sampdoria dopo l'alluvione del 4 novembre, Atzori decide di cambiare la squadra rispetto alla trasferta di Brescia e Palombo si riprende il posto da titolare. Il tecnico del Vicenza Cagni, non cambia nulla e mantiene l'assetto iniziale del Vicenza che si è imposto sul Gubbio. Ad inizio partita, il minuto di silenzio per le vittime dell'alluvione viene rispettato da tutto lo stadio. L'arbitro del match è Angelo Martino Giancola di Vasto. Nei primi minuti, Palombo prova subito a dare una scossa alla squadra, con una conclusione da fuori area, che si spegne di poco a lato, sulla destra del portiere del Vicenza. Il pericolo corso, fa infuriare Cagni che continua ad urlare, richiamando i suoi ad una maggiore attenzione. Al 20' la prima tegola per i blucerchiati, Semioli viene anticipato di un soffio all'altezza del secondo palo e nell'azione si infortuna, il giocatore prova a rimanere in campo, ma alla fine è costretto ad uscire, sostituito da Marco Palladino. Verso la fine del primo tempo, si scontrano tra di loro Palladino e Bertani, l'attacante ha la peggio ed è costretto ad uscire anche lui, sostistuito da Piovaccari. Nel secondo tempo, dopo che Pioli arriva con un attimo di ritardo all'appuntamento con un invitante cross dalla destra, il capitano del Vicenza Martinelli al 53', con un preciso colpo di testa, porta in vantaggio la sua squadra. La Sampdoria, reagisce immediatamente in maniera rabbiosa, creando moltissime occasioni da gol, che però non riesce a concretizzare per la straordinaria giornata di grazia di Frison, che alla fine risulterà il migliore in campo.  Il portiere vicentino, nella seconda parte della gara, salva ripetutamente la porta, sotto lo sguardo perso nel vuoto, di un Atzori seduto in panchina, sconsolato. Nei minuti finali, un colpo di testa Maccarone si stampa sulla traversa a portiere battuto. Il Vicenza, esce da Marassi portandosi via l'intera posta e l'ennesima sconfita, scatena le ire del pubblico di fede blucerchiata, che accompagna l'uscita del campo delle squadre, con una bordata di fischi assordanti, diretti in particolare verso Atzori, che poco dopo la partita viene esonerato dalla società.
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Enzo Miracapillo

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